Ho provato a scrivere un post a settimana, ma la costanza di seguire anche questa cosa non ce l’ho avuta. E però l’idea di continuare a parlare di come le macchine stanno cambiando l’economia e la società è rimasta. Così da domani inizia “L’era dei robot” (sabato, 8:30, su queste frequenze), una trasmissione parzialmente cocondotta con una macchina.
I grandi interrogativi che sono in campo:
Le macchine ci stanno portando via il lavoro o – anche questa volta, non sarebbe la prima – è la tipica e ricorrente paura che si genera nei periodi di recessione?
Quanto siamo vicini ad una vera intelligenza artificiale, a computer in grado di pensare autonomamente e reagire ad una serie di stimoli complessi, ossia a pensare come noi?
E quando ci saremo, che problemi etici e umani ci porrà tutto questo? Dovremo ancora trattarli come macchine?
L’autonomia delle macchine in una serie di snodi nevralgici dell’industria, dei servizi in genere e della finanza, della vita privata, di quella sociale, come cambia le nostre vite?
Alcuni di questi sono interrogativi “alti”, che non hanno risposte semplici, così come in realtà non le hanno (ancora) quelle più concrete e apparentemente più grezze, mentre tentazioni neoluddiste e tecnoentusiasmo convivono, magari a volte nella stessa persona.
Ci sono cose che ho già programmato: intervisterò Nicholas Carr, autore della “Gabbia di vetro – prigionieri dell’automazione” e Andrew McAfee, che ha firmato insieme ad un collega del MIT “La nuova rivoluzione delle macchine”; parlerò con chi sperimenta robot umanoidi all’Istituto Italiano di tecnologia e con chi studia l’High Frequency Trading e il Trading Algoritmico; voglio occuparmi, ma le puntate sotto questo aspetto non sono ancora definite, di come l’automazione e la robotica entrano nella sanità, nella guerra, nella protezione civile, di come gli algoritmi guidano gli acquisti, di come rappresentano e possono rappresentare un elemento di controllo e di orientamento, personale e dell’opinione pubblica.
Ma vorrei provare ad occuparmi, più che di come cambiano le macchine, di come l’uomo cambia con l’avvento delle macchine. Sarà una specie di percorso che farò io stesso e che non so bene esattamente a quali conclusioni mi farà approdare, però vorrei che lo condividessimo. Le vostre idee, le vostre riflessioni su questi temi che ci riguardano tutti, per me sono preziosi a prescindere dall’ascolto della trasmissione. Quindi scrivetemi a eradeirobot@radio24.it e mi impegno affinché questo blog ospiti anche le vostre opinioni. A presto.
P.S.
Lo so che il sabato alle 8:30 non è particolarmente attraente, ma c’è anche il podcast