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Non è piacevole, ma non è un colpo di Stato

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A me non pare così difficile. Tsipras aveva due scelte:

1) Accettare l’accordo
2) Non accettare l’accordo

Nel caso 2) avrebbe subito conseguenze che, a torto o a ragione, ha ritenute insostenibili o quantomeno impossibili da prevedere. Insomma, l’uscita della Grecia dall’Euro.

Il caso 1) gli avrebbe permesso di respirare e di far respirare il sistema economico e finanziario greco, per quanto le condizioni possano apparire umilianti.

Come premier regolarmente eletto da un popolo sovrano, alla guida di un Paese in palesi difficoltà finanziarie, con una discreta mole di debiti e con le banche e la borsa chiuse da una settimana, ha deciso per 1). Non è un colpo di Stato, ma la decisione di un Governo.

Il tema è: quali condizionamenti ha subito nel corso della trattativa? Quali pressioni? Qualsiasi pressione Alexis Tsipras abbia subito, avrebbe potuto respingerla, facendosi forte del mandato popolare che lo ha portato alla guida dell’esecutivo e di quello ricevuto con il referendum. E scegliere 2).

Che ci piaccia o no (ed è lecito che non piaccia) tutti abbiamo delegato vari pezzi della sovranità nazionale all’Europa. Questa sovranità viene ulteriormente compressa nel momento nel quale non abbiamo denaro. Per essere precisi: la tua banca può aver giocato un po’ sporco, ma se non sei in grado di ripagare il mutuo, la tua libertà personale può risentirne.

A quel punto hai due scelte

1) Accetti le conseguenze, eventualmente anche penali
2) Vai in un Paese dove non c’è l’estradizione verso l’Italia

Se hai scelto 1) lo hai fatto in libertà. Avresti sempre potuto uscire dall’Euro (pardòn, scappare a Panama abbandonando casa e affetti, in cerca di una vita diversa, felice o triste lo vedrai in futuro)


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